Dettaglio bacheca

11/12/2007 - IL VETERINARIO HA PRESCRITTO UN ANTIBIOTICO AL CANE…

In seguito alla visita il veterinario talvolta prescrive un trattamento antibiotico da somministrarsi a casa, quotidianamente per via orale.
Il buon esito della terapia dipende quindi da quanto scrupolosamente verrà somministrata la cura, e questo dipende dal proprietario.
Statisticamente in medicina umana è stato rilevato che più di metà delle cure prescritte non viene portato a termine o vengono arbitrariamente alterati i dosaggi dai pazienti.
In medicina veterinaria i proprietari dei pazienti canini (ma anche dei gatti…) hanno un comportamento analogo e pertanto il discorso merita di essere affrontato.
Se è stato prescritto un antibiotico, la cura dovrà essere portata a termine nei tempi e nei dosaggi prescritti, altrimenti il rischio sarà di avere delle ricadute della malattia o peggio si favorirà il fenomeno dell’antibiotico-resistenza.
Dopo i primi giorni di terapia il nostro paziente potrebbe migliorare clinicamente, ma questo non vuol dire che l’agente patogeno sia stato completamente debellato. Se si interrompe prematuramente l’antibiotico, i germi ancora presenti potrebbero mutare e non essere più colpiti dal  farmaco che prima era efficace, e questo obbliga a riprendere da capo le terapie con antibiotici diversi, magari più tossici per l’organismo o meno efficienti.
Analogo discorso riguarda il modificare i dosaggi dei farmaci: il medico veterinario decide i dosaggi in base a criteri molto precisi, sulla base di protocolli riconosciuti a livello internazionale, sotto la propria responsabilità. Se il farmaco viene sotto dosato dal proprietario del cane, il rischio è che non si raggiungano i valori ematici minimi cui la terapia è efficace, pertanto è meglio per assurdo non darlo del tutto, almeno non si sovraccaricherà l’organismo inutilmente.
In campo dermatologico, per esempio, la somministrazione di antibiotici della famiglia delle cefalosporine si può prolungare per molte settimane, e comunque almeno per diversi giorni successivi alla completa guarigione: questo tipo di prescrizione può indurre a far pensare al proprietario che si stia eccedendo con i dosaggi e i tempi, che superano abbondantemente i classici 5-7 giorni di prescrizione. In realtà per ottenere a livello cutaneo delle concentrazioni di antibiotico utili ai nostri scopi sarà proprio necessario attenersi a questi lunghi protocolli. Il rapporto tra beneficio e controindicazioni è già stato preso in esame dal veterinario, e non bisogna preoccuparsi;
va considerato che non tutti gli antibiotici hanno lo stesso grado di tossicità, ed alcuni sono incredibilmente ben tollerati dall’organismo.
Fenomeni di intolleranza soggettivi possono sempre manifestarsi, quali anoressia, vomito, diarrea o allergie, nel qual caso si contatta il medico curante che provvederà alle modifiche terapeutiche del caso.
Alcuni antibiotici prescritti possono avere delle controindicazioni, ma i benefici risultanti dal loro utilizzo sono di gran lunga superiori al danno arrecato dall’evolversi della malattia in caso di loro mancato utilizzo.
Il veterinario prescrive preferibilmente farmaci ad uso veterinario, in ottemperanza agli obblighi di legge, ma anche perché l’equivalente uso umano, ove presente, non sempre è appetibile o ha eccipienti adatti agli animali. Generalmente però il farmaco veterinario costa un poco di più di quello corrispondente ad uso umano.