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26/09/2008 - La cura del mantello nel gatto

I gatti sono animali estremamente puliti, e normalmente badano da sé alla cura ed all’igiene del proprio mantello.
Può talvolta presentarsi la necessità di dover lavare il micio.
Per quanto riguarda la toeletta del pelo con riferimento particolare allo spazzolamento , è invece operazione che andrebbe eseguita periodicamente.
In ogni caso prima di fare il bagno ad un gatto è necessario spazzolarlo a dovere.

La frequenza delle spazzolature è relativa alla lunghezza del pelo, allo stato di salute della cute e a quanto il gatto dedica alla propria igiene personale…non tutti i gatti sono uguali al riguardo!

I gatti a pelo lungo, tipo i persiani, andrebbero pettinati quotidianamente, mentre quelli a mantello corto un paio di volte alla settimana, più frequentemente nei periodi della muta, tipicamente nelle mezze stagioni.
Portare via il pelo morto, oltre ad essere una pratica molto gradevole per il gatto, riduce il rischio di formazione di boli di pelo nello stomaco.
Per rendersi conto di quanto pelo possono perdere i gatti, basta guardare come restano i cuscini o le coperte dove essi amano riposarsi ed hanno eletto a giaciglio.
Tra l’altro, il contatto fisico che si viene a creare in questa circostanza tra padrone e gatto è un importante elemento relazionale, per non parlare del controllo che viene eseguito per anomalie cutanee, tipo masse e noduli, che altrimenti andrebbero ignorati.
Che attrezzi è consigliabile utilizzare?
I gatti a pelo corto possono essere “accarezzati” con uno speciale guanto che nel lato interno è corrugato in modo da asportare il pelo morto. In alternativa, particolarmente nei gatti a pelo lungo, si utilizza un pettine a denti larghi per cardare il pelo e successivamente uno a denti più fini e poi una spazzola dedicata per rifinire il lavoro.
Se un gatto a pelo lungo non viene adeguatamente spazzolato, nel tempo svilupperà dei nodi impossibili da districare e sarà necessario tosarlo completamente, talvolta in anestesia perché è una pratica fastidiosa e poco tollerata, generalmente.

Il bagno andrebbe evitato, a meno che questo non si renda necessario per particolari esigenze igieniche o di odori, o per asportare sostanze tossiche che abbiano imbrattato il mantello.

Il gatto va manipolato con molta calma, delicatamente, perché è un animale facile ad innervosirsi altrimenti addio bagnetto!
L’ambiente deve essere caldo, poiché una volta bagnato la temperatura corporea scende rapidamente, anche utilizzando acqua tiepida.
Utilizzare una bacinella o la vasca da bagno, ma senza acqua. L’acqua, rigorosamente tiepida, va applicata applicando un asciugamano impregnato in modo da non spaventare il micio, che si terrorizzerebbe se gli si spruzzasse addosso l’acqua o lo si immergesse nella stessa.
Per evitare che entri acqua nelle orecchie, applicare nei padiglioni un batuffolo di cotone, ma ricordarsi  poi di toglierlo. Attenzione agli occhi, eventualmente applicare un apposito gel oculare lubrificante (tipo lacrime artificiali).
Usare solo shampoo dedicati, si trovano presso i negozi specializzati. Risciacquare con meticolosità, poi asciugare con un asciugamano perfettamente asciutto o con il phon, se il gatto non si spaventa.
Se si abitua il gatto fin da piccolo a queste manovre, meno problemi ci saranno quando sarà grande.