E’ opinione comune che gli animali sentano poco il dolore o che in ogni caso la percezione del dolore sia diversa da noi.
Queste credenza origina dal fatto che gli umani palesano il dolore in modo inequivocabile, manifestando insofferenza, lamentandosi o piangendo, mentre gli animali dimostrano in maniera meno evidente il loro stato di sofferenza.
In seguito ad uno stimolo doloroso iperacuto ed intenso gli animali possono emettere momentanei vocalizzi o lamenti che noi interpretiamo correttamente come una reazione al dolore, ma in seguito le manifestazioni di dolore diventano apparentemente assenti o minime.
In realtà è dimostrato che gli animali hanno le medesime vie nervose per la conduzione e la modulazione del dolore come gli umani, e pertanto è credibile che la percezione del dolore sia quantomeno simile. Il dolore è un meccanismo complesso, e pertanto è in relazione a molti fattori non ancora del tutto compresi, ma c’è sicuramente una correlazione diretta tra la complessità psichica degli individui e la sensibilità agli stimoli nocicettivi.
Le manifestazioni al dolore negli animali variano molto in relazione alla razza, età e singoli individui.
I cuccioli e gli animali molto anziani palesano il dolore in modo meno evidente, così come alcune razze sono molto più tolleranti di altre, almeno in apparenza agli stimoli algici.
A titolo di esempio ogni veterinario sa che in linea generale, ma esistono variabili individuali, un boxer o un molossoide sopporta meglio il periodo post chirurgico o certe manipolazioni sicuramente dolorose rispetto ad un pastore tedesco.
Spesso le femmine gravide o animali in cattive condizioni generali, emaciati ed abbattuti reagiscono in modo blando al dolore.
Va detto che la linea di confine tra fastidio o insofferenza e il dolore può essere vago e di difficile interpretazione.
Perché è importante interpretare il dolore negli animali?
Innanzitutto per motivi etici, ma anche perché il dolore non trattato in modo adeguato può portare a fenomeni di ipersensibilità al dolore stesso, con alterazioni delle strutture nervose coinvolte che causano un prolungata e maggiorata percezione di dolore che ve ben oltre lo stimolo doloroso o infiammatorio a monte del problema.
Le cause di dolore sono varie, ma ricordiamo che l’infiammazione cronica osteoarticolare, le fratture, l’otite, l’infiammazione cutanea, i tumori, patologie urinarie e manipolazioni infermieristiche e chirurgiche, oltre a tutti i problemi odontoiatrici e oculistici sono particolarmente sottovalutati.
Come riconoscere il dolore negli animali?
- Alterazioni comportamentali: ridotta attività fisica, abbattimento, atteggiamento letargico, mancanza di appetito, vocalizzi anormali, espressione facciali particolari, atteggiamenti antalgici con il corpo tipo cifosi, agitazione o nei gatti tendenza a nascondersi.
- Iper reattività: intolleranza a manipolazioni varie prima ben accettate, coccole e carezze
- Alterazioni parametri fisiologici: aumentata frequenza respiratoria e cardiaca, febbre e pressione. Dilatazione pupillare