Abbiamo già accennato la settimana scorsa cosa si intende per artrosi e quali sono i principali sintomi.
Con la rubrica di oggi e della prossima settimana approfondiremo i trattamenti medici più comuni e quelli più recenti ed innovativi, mentre i trattamenti chirurgici e fisioterapici saranno trattati a parte su una futura puntata.
- Approccio non farmacologico:con questo tipo di approccio si cerca di intervenire su quei fattori che predispongono all’artrosi e che se tenuti sotto controllo consentono di ridurre i trattamenti farmacologici e loro complicanze oltre a migliorare la qualità di vita in modo semplice e naturale.
- L’obesità è un fattore talmente importante nel favorire l’artrosi che il suo controllo si ritiene possa, da solo, drasticamente l’evoluzione della malattia.Le articolazioni infatti sono fortemente sollecitate dal peso e le cartilagini vengono letteralmente “schiacciate” nei soggetti obesi con conseguente degenerazione e con sviluppo anche nelle strutture intorno all’articolazione, quali tendini e legamenti, di alterazioni dolorose.
- Adeguato esercizio fisico: l’esercizio fisico deve essere commisurato al grado di alterazione e al dolore, oltre che all’ età e allo stato di salute generale.
- Brevi passeggiate quotidiane in piano, che possono allungarsi progressivamente, possibilmente evitando superfici dure che durante l’appoggio della zampa hanno minore azione ammortizzante.
- Tenere i cani al guinzaglio per evitare che si avventurino su terreni accidentati o facciano movimenti lesivi.
- Da evitare l’eccessiva immobilità durante la settimana per poi esagerare con gli sforzi durante il weekend.
- In ogni caso l’attività va limitata appena prima della comparsa dei segni clinici, e con un poco di esperienza il padrone non avrà difficoltà a capire il proprio cane.
- Il gatto invece si autogestisce, benché in caso di eccessiva riluttanza al movimento bisognerà forzarlo un poco a muoversi.
- Approccio farmacologico per mezzo di farmaci antinfiammatori:
- I farmaci antinfiammatori (meloxicam, carpofren ecc…) controllando l’instaurarsi del processo infiammatorio articolare riducono il dolore con beneficio soggettivo del paziente. Ne esistono di diversi tipi in medicina veterinaria, e l’esperienza clinica dimostra che un determinato paziente può rispondere positivamente ad uno e meno ad un altro.I cani ed i gatti sono più sensibili alle azioni negative di questa classe di farmaci rispetto all’uomo, pertanto attenersi scrupolosamente ai farmaci consigliati dal veterinario evitando terapie fai da te con farmaci umani.
- Farmaci antidolorifici (paracetamolo, codeina, tramadolo) invece controllano il dolore, ma hanno scarsa o nulla azione antinfiammatoria. Pertanto vanno somministrati nel dolore acuto.
- Utilizzo di sostanze (condroitin solfato, glucosamina, quercetina, collagene, acidi grassi essenziali) capaci di intervenire direttamente sui meccanismi alla base del fenomeno artrosico riequilibrando il metabolismo della cartilagine e potenziandone le difese. Ovviamente indirettamente così si controlla anche il dolore.
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