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22/01/2008 - Approcci vecchi e nuovi al trattamento dell’artrosi nel cane e nel gatto. Parte seconda

Abbiamo già accennato la settimana scorsa cosa si intende per artrosi e quali sono  i principali sintomi.
Con la rubrica di oggi e della prossima settimana approfondiremo i trattamenti medici più comuni e quelli più recenti ed innovativi, mentre i trattamenti chirurgici e fisioterapici saranno trattati a parte su una futura puntata.

  • Approccio non farmacologico:con questo tipo di approccio si cerca di intervenire su quei fattori che predispongono all’artrosi e che se tenuti sotto controllo consentono di ridurre i trattamenti farmacologici e loro complicanze oltre a migliorare la qualità di vita in modo semplice e naturale.
  1. L’obesità è un fattore talmente importante nel favorire l’artrosi che il suo controllo si ritiene possa, da solo, drasticamente l’evoluzione della malattia.Le articolazioni infatti sono fortemente sollecitate dal peso e le cartilagini vengono letteralmente “schiacciate”  nei soggetti obesi con conseguente degenerazione e con sviluppo anche nelle strutture intorno all’articolazione, quali tendini e legamenti, di alterazioni dolorose.
  2. Adeguato esercizio fisico: l’esercizio fisico deve essere commisurato al grado di alterazione e al dolore, oltre che all’ età  e allo stato di salute generale.
  3. Brevi passeggiate quotidiane in piano, che possono allungarsi progressivamente, possibilmente evitando superfici dure che durante l’appoggio della zampa hanno minore azione ammortizzante.
  4. Tenere i cani al guinzaglio per evitare che si avventurino su terreni accidentati o facciano movimenti lesivi.
  5. Da evitare l’eccessiva immobilità durante la settimana per poi esagerare con gli sforzi durante il weekend.
  6. In ogni caso l’attività va limitata appena prima della comparsa dei segni clinici, e con un poco di esperienza il padrone non avrà difficoltà a capire il proprio cane.
  7. Il gatto invece si autogestisce, benché in caso di eccessiva riluttanza al movimento bisognerà forzarlo un poco a muoversi.
  • Approccio farmacologico per mezzo di farmaci antinfiammatori:
    1. I farmaci antinfiammatori (meloxicam, carpofren ecc…) controllando l’instaurarsi del processo infiammatorio articolare riducono il dolore con beneficio soggettivo del paziente. Ne esistono di diversi tipi in medicina veterinaria, e l’esperienza clinica dimostra che un determinato paziente può rispondere positivamente ad uno e meno ad un altro.I cani ed i gatti sono più sensibili alle azioni negative di questa classe di farmaci rispetto all’uomo, pertanto attenersi scrupolosamente ai farmaci consigliati dal veterinario evitando terapie fai da te con farmaci umani.
    2. Farmaci antidolorifici (paracetamolo, codeina, tramadolo) invece controllano il dolore, ma hanno scarsa o nulla azione antinfiammatoria. Pertanto vanno somministrati nel dolore acuto.
    3. Utilizzo di sostanze (condroitin solfato, glucosamina, quercetina, collagene, acidi grassi essenziali) capaci di intervenire  direttamente sui meccanismi alla base del fenomeno artrosico riequilibrando il metabolismo della cartilagine e potenziandone le difese. Ovviamente indirettamente così si controlla anche il dolore.

continua